Preambolo
Carissimi benvenuti nel mio Blog. Entriamo subito
in argomento. Le presentazioni le faremo più tardi. Molti di voi sono già
lettori del mio Il chiodo Fisso, notiziario scientifico, che spedisco ormai da
un anno. E quindi conoscono già gli argomenti. Per gli altri, se ci sono e
quando ci saranno, spiego subito di cosa parlerò. Dunque guardate bene questa
foto, niente di originale, è il nulla. L’ho scattata io circa 15 o 20 miliardi
di anni fa. Non ricordo bene quando e come fu ma si trova dentro l’archivio
fotografico del mio computer. A quel tempo non c’era nulla, o meglio c’era il
nulla…. Anzi no, perché è una contraddizione in termini, e non so come dire, e
forse non c’ero nemmeno io. Forse è meglio dire che c’era qualcosa, cioè il
tutto, ma era tutto racchiuso in quel punto che vedete, minuscolo proprio al
centro della foto. Come non lo vedete?
Perchè non siete capaci, non siamo capaci, ma vi assicuro che c’è,
perchè allora c’era.
E’ illuminante in proposito l’episodio in cui Sant'Agostino
incontra in riva al mare un bambino che poi si rivela essere un angelo: Si
racconta quindi che il vescovo di Ippona mentre passeggiava lungo la riva del
mare immerso nelle sue profonde meditazioni, incontrasse un bambino tutto
intento a versare con una conchiglia l'acqua del mare in una piccola buca
scavata nella sabbia. Sant'Agostino lo guardò a lungo con tenerezza, poi gli
domandò: "Bambino, cosa fai?". Il piccolo senza interrompere il
gioco, gli rispose: "Voglio mettere il mare in questa piccola buca!".
E Sant'Agostino: "Ma come puoi pensare di racchiudere il mare, che è così
grande, in una buca così piccola?". Il bambino alzò gli occhi, lo guardò
fisso in volto e rispose: "E tu come puoi pensare di mettere Dio, che è
infinito, nella tua mente, che è così limitata?!" Cio’ detto volò via.
Mistero della Trinità: Agostino con il bambino sulla spiaggia Pieve di Santa Giustina di Monselice (Duomo vecchio
Ancora oggi noi esseri umani non siamo in grado di capire Dio e
l’universo. Ma stiamo facendo passi da giganti. E dunque in quel tempo tutto
l’universo che oggi ha misure quasi infinite, era racchiuso in quel minuscolo
punto che oggi gli scienziati chiamano Singolarità, Ha la grandezza(!!!) di un
miliardesimo della capocchia di uno spillo. E noi vorremmo essere in grado di
vederlo? Si sa che noi umani siamo limitati e non andiamo oltre le nostre
misere capacità. Comunque vi assicuro che lì dentro c’era il tutto e fuori,
tutto quel nero, era nulla ovvero il nulla.
Un’altra cosa che non sapevamo ma che adesso, da poco meno di
un secolo, sappiamo è che lì, dentro quel minuscolo puntino vige la realtà
quantistica, così come vige ancora oggi nel mondo microscopico degli elettroni.
Ne parleremo, ma per ora diciamo che quella quantistica è un realtà strana un
mondo diverso da quello macroscopico in
cui viviamo e che a stento, riusciamo a capire. Ma quello che è più importante
e che, vista la esistenza di questo mondo, così diverso dal nostro, siamo
autorizzati a pensare che oltre quel punto ci sia un’altra realtà che non
vediamo e che non possiamo assolutamente vedere, chissà fino a quando e chissà
se mai riusciremo a vederlo e a capirlo. Insomma la singolarità che c’è al
centro di quella foto, con le sue stranezze, fa da interfaccia tra il nostro
universo e il mondo di prima che potremo definire il mondo della energia
creatrice. Energia che i credenti identificano con Dio. Questo, oggi, noi
possiamo sostenerlo perché, mentre fino a ieri pensavamo che la nostra fosse
l’unica realtà esistente, oggi, con la scoperta della realtà quantistica, nulla
ci vieta di pensare e ammettere la
presenza di un altro mondo esistente al di là del nostro. E tutti, credenti e
non credenti possono darne la loro spiegazione. Così Scienza e Religione si
trovano finalmente insieme, ciascuna con le proprie spiegazioni.
Da internet
Sarebbe stata insomma questa enorme, immane energia che avrebbe dato
luogo al Big Bang di 15-20 miliardi di anni fa da cui è scaturito quel
minuscolo punto di cui sopra, un punto estremamente denso compresso e
incandescente che ha preso poi a dilatarsi e a raffreddarsi per formare il
nostro universo, sotto la spinta di quella energia sovrumana. Quel punto altro
non era che un piccolo germe di materia, una piccola quantità di massa derivata
da un enorme accumulo di energia
E= mc2
Così disse Einstein alcuni miliardi di anni dopo. E cioè che
da una grande quantità di energia si poteva ottenere una piccolissima quantità
di massa. E così fece il Padreterno all’epoca. L’uomo invece che è l’essere più
capace da allora fino ad oggi, Ha fatto il contrario, cioè da una piccola
quantità di massa ha ottenuto una Grande quantità di energia. Si trattava della
bomba atomica. Ma stiamo parlando di valori irrisori, che fanno ridere se messi
al confronto con quelli del Big Bang. Così quella potente energia iniziale, con
la sua potente spinta, fece dilatare e raffreddare quel germe per miliardi di
secoli, ancora lo sta facendo e ancora lo farà per parecchio.
Ora la storia di questa dilatazione e raffreddamento della materia altro non è che la storia della materia stessa che col tempo si evolve e si trasforma dando luogo ai fenomeni che tutti conosciamo. La formazione degli atomi di Idrogeno elemento di base della materia, le stelle con i suoi elementi successivi, i pianeti, e poi, qui sulla terra i fenomeni che conosciamo bene. Dalla evoluzione della materia inanimata, fino alla trasformazione in materia animata, con la nascita di numerose e infinite forme di vita. Materia che oltre ad essere vivente sarà anche pensante, con la nascita del cervello, cosciente e addirittura autocosciente, E’ questa la storia che racconteremo, da quella immane esplosione per arrivare fino ai giorni nostri ed andare anche oltre. Per scoprire che esiste un significato in tutto quello che sta accadendo. Non solo un atto creativo della materia da parte di quella immane energia, ma anche una continua creazione, con la materia che, sotto quella spinta iniziale, si evolve e si trasforma.
L’uomo è una delle
tappe della trasformazione della materia
E’ stata, è, e sarà, una continua trasformazione di questa
materia che sta evolvendo verso una sempre maggiore perfezione e complessità.
Essendo questo lo scopo di quell’atto creativo. A tale proposito Jean Guitton
filosofo e scrittore francese esponente del pensiero cattolico del novecento ci
viene in soccorso descrivendo l’atto creativo di Dio. Dice Jean Guitton “E’ il regno della Totalità
atemporale, della integrità perfetta, della simmetria assoluta; solo il
Principio Originario esiste, nel nulla, forza infinita, illimitata, senza
inizio o fine. In tale momento primordiale, questa forza allucinante di potenza
e di solitudine, di armonia e di perfezione, non ha forse intenzione di creare
alcunchè; è sufficiente a se stessa. E poi succede qualcosa. Che cosa? non so.
Un sospiro di niente. Forse una specie di accidente del nulla, una fluttuazione
del vuoto: in un istante fantastico il Creatore, cosciente di essere colui che
E’ nella Totalità del Nulla, decide di creare uno specchio della propria
esistenza. La materia, l’Universo,
riflessi della sua coscienza, rottura definitiva con la bella armonia
del Nulla Originario: Dio ha appena creato una immagine di se stesso”.
Il concetto di spazio tempo nella metrica di Minkowski
E’
così che tutto è cominciato? Questo è un fatto che rimarrà sempre al di fuori
della portata di noi uomini.
L’intuizione di Jean Guitton rimane tale e solo la fede e la credenza religiosa
potranno alimentare l’esigenza di dare una simile spiegazione dell’atto di formazione
della materia. Uno specchio quindi della propria esistenza, quello che il
Padreterno intende creare, una copia della propria immagine che Egli traspone
nella realtà seguente il Big Bang. Qui subentra la scienza che fa notare come
questa trasposizione avvenga in una realtà dotata di spazio e tempo. Due
categorie che nel mondo precedente il Big Bang non esistono. Ma Sant'Agostino lo aveva già detto. Lì è tutto
istantaneo, un punto compresso senza spazio e senza tempo. Qui invece tutto si
dilata quasi all’infinito, tutto è divenire e si forma con il passare del
tempo. Una creazione, possiamo dire che si perpetua col passare del tempo e man
mano che lo spazio si dilata. La materia creata, in questo modo passerebbe
dalla totale imperfezione alla totale perfezione nel giro di miliardi di anni.
Così quella che Guitton chiama immagine di se stesso non è istantanea, ma
legata allo spazio tempo che si evolverà con lentezza esasperante, appunto, verso
la perfezione e la complessità.
La freccia del tempo
Evoluzione
della materia
Ora
è chiaro che con l’aumento della complessità della materia anche il mondo si va
facendo sempre più complesso. Come dice infatti il divulgatore americano John D
Barrow “ Un mondo che fosse tanto
semplice da poter essere compreso sarebbe troppo semplice per poter contenere
osservatori in grado di comprenderlo”. E da oggi gli osservatori si vanno facendo
sempre più complessi e intelligenti, e lo saranno sempre di più in futuro. Capiremo
e scopriremo sempre nuove cose che ci avvicineranno alla conoscenza totale, ma
parallelamente cambieremo anche noi, e forse, in futuro, quando tutto sarà
compreso e comprensibile, non saremo più noi. Intanto oggi dobbiamo scrollarci
di dosso e lasciarci alle spalle secoli e secoli di credenze fuorvianti, di
falsi miti, di errate convinzioni.
Già
da tempo la religione avrebbe dovuto parlare alla gente con un linguaggio
diverso ma ai nostri antenati, e, in buona sostanza, ancora oggi, venivano
raccontate le storie della creazione e tutto il resto. Un modo di spiegare le
cose, quello, certamente più comprensibile e più adatto alla gente del tempo.
Allora bisognava parlare a gente semplice che si faceva poche domande. Si è
cercato di rappresentare i misteri della creazione, dell’aldilà e
dell’esistenza attraverso un linguaggio e delle immagini a loro familiari. Ma
oggi, e questo è l’errore della religione, che ha provocato nei secoli non
pochi allontanamenti dal concetto di Dio, la cosa è diversa. Noi oggi non
possiamo continuare a conservare le spiegazioni e le interpretazioni delle
generazioni precedenti. Siamo degli uomini diversi, in grado di accettare anche
discorsi più complessi. La religione avrebbe dovuto adeguarsi al cambiamento e
alla evoluzione della realtà, verificatasi nel mondo, grazie alla scienza. Già
da tempo si sarebbe dovuto parlare all’uomo con un linguaggio diverso, che
tenesse conto delle scoperte scientifiche. E
invece per troppo tempo si è
andati avanti con le fotografie del passato. E non riusciamo ad andare oltre.
Tanto che il già citato autore Hoimar von Ditfurth dice: “Quanta arroganza c’è nel tacito presupposto che tutti gli enigmi della
natura debbano adattarsi all’orizzonte della nostra capacità immaginativa.”
Giungere a queste conclusioni è stato il chiodo fisso di una
vita e adesso il chiodo fisso è quello di spiegare tutto ciò in modo
comprensibile agli altri. E’ questo lo scopo de La storia della materia che
leggerete da qui in avanti. Prima però mi corre l’obbligo di rispondere ad una
domanda. Chi sono io per dire tutto ciò? Basta tornare su e leggere il mio profilo.
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